Introduzione

Introduzione

Responsabili del dipartimento delle disabilità

Il Dipartimento delle disabilità di Fondazione Sospiro Onlus, nato nel 2006, è articolato in due poli:

  • Il polo per la Disabilità intellettiva ed autismo in età adulta
  • Il polo per la Disabilità intellettiva ed il disturbo dello spettro dell’autismo in età evolutiva

Il Polo per la disabilità intellettiva ed autismo in età adulta

Rappresenta un articolato e diversificato sistema di Residenze, 21 Nuclei abitativi, nel territorio Cremone, presso Sospiro, e Bresciano, presso la città di Brescia e Bedizzole. Questo polo dedicato alla disabilità intellettiva e all’autismo in età adulta è stato, nel corso dell’ultimo decennio, profondamente rinnovato, sia nell’organizzazione che nell’erogazione dei servizi. Al suo interno sono presenti 21 residenze tutte inquadrabili all’interno della tipologia delle Residenze Sanitarie Disabili. Da anni il complesso delle Residenze del dipartimento disabili ha assunto e fatto proprio due importanti assi valoriali:

  1. La persona, intesa primariamente come individuo concittadino e, come tale, portatore di diritti. Da questo punto di vista le Residenze fanno proprio il riferimento, normativo e culturale, la Convenzione ONU sui diritti per le persone con disabilità del 2006.
  2. Il ruolo centrale accordato alla Qualità della Vita delle persone con disabilità quale costrutto capace di orientare il complesso delle azioni svolte a favore dei residenti.

Il polo per la disabilità intellettiva ed il disturbo dello spettro dell’autismo in età evolutiva

Il Polo per l’età evolutiva della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus ha sede presso il comune di Spinadesco (Cr). Il servizio erogato è di tipo ambulatoriale rivolto principalmente alle problematiche rappresentate dal disturbo dello spettro dell’autismo e dalla disabilità intellettiva grave. Questo polo ambulatoriale svolge attività di progettazione ed implementazione di interventi di tipo abilitativo ed educativo con particolare rilievo per gli aspetti riguardanti l’interazione sociale (intersoggettività primarie e secondaria, comunicazione) le abilità di vita della persona (autonomie personali, gestione del tempo libero, abilità sociali, ecc) e il decremento dei comportamenti problematici. Un preciso riferimento, nel contempo, etico e professionale, fatto proprio dall’ambulatorio è la visione ecologica dell’intervento: le prestazioni dirette sul bambino rappresentano una parte dell’intervento, un’altra non trascurabile e considerevole parte è costituita da quelli che potremmo definire i percorsi di generalizzazione e contestualizzazione dell’intervento stesso, sia nell’ambito della famiglia sia in quello delle più rilevanti ecologie di vita del minore, con particolare riferimento alla scuola. Attualmente sono seguiti dall’ambulatorio 121 minori.

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